Sinopse
Virgilia d’Andrea, poetessa dell’anarchia, scrive e canta perché sente e vuole, e perciò riesce più vera e più efficace di tanti poeti maggiori. Si serve della letteratura come di un’arma; e nel folto della battaglia, in mezzo alla folla e in faccia al nemico, o da una tetra cella di prigione, o da un rifugio amico che alla prigione la sottrae, lancia i suoi versi come una sfida ai prepotenti, uno sprone agli ignavi, un incoraggiamento ai compagni di lotta. (Errico Malatesta)